Nel "vanto della Croce" è racchiusa la santità di Padre Pio da Pietrelcina: lo ha sottolineato Giovanni Paolo II all'omelia della solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta nella mattina di domenica 16 giugno, in Piazza San Pietro, per la canonizzazione del religioso stimmatizzato. "Quanto attuale - ha detto - è la spiritualità della Croce vissuta dall'umile Cappuccino di Pietrelcina! Senza questo costante riferimento alla Croce non si comprende la sua santità". Questo è il testo dell'omelia pronunciata dal Santo Padre:
1. "Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero" (Mt 11, 30). Le
parole di Gesù ai discepoli, che abbiamo appena ascoltato, ci aiutano a
comprendere il messaggio più importante di questa solenne celebrazione.
Possiamo infatti considerarle, in un certo senso, come una magnifica sintesi
dell'intera esistenza di Padre Pio da Pietrelcina, oggi proclamato santo. L'immagine
evangelica del "giogo" evoca le tante prove che l'umile cappuccino di
San Giovanni Rotondo si trovò ad affrontare. Oggi contempliamo in lui quanto
sia dolce il "giogo" di Cristo e davvero leggero il suo carico quando
lo si porta con amore fedele. La vita e la missione di Padre Pio testimoniano
che difficoltà e dolori, se accettati per amore, si trasformano in un cammino
privilegiato di santità, che apre verso prospettive di un bene più grande,
noto soltanto al Signore.
2. "Quanto a me... non ci sia altro vanto che
nella croce del Signore nostro Gesù Cristo" (Gal 6, 14). Non è forse
proprio il "vanto della Croce" ciò che maggiormente risplende in
Padre Pio? Quanto attuale è la spiritualità della Croce vissuta dall'umile
Cappuccino di Pietrelcina! Il nostro tempo ha bisogno di riscoprirne il valore
per aprire il cuore alla speranza. In tutta la sua esistenza, egli ha cercato
una sempre maggiore conformità al Crocifisso, avendo ben chiara coscienza di
essere stato chiamato a collaborare in modo peculiare all'opera della redenzione.
Senza questo costante riferimento alla Croce non si comprende la sua santità.
Nel piano di Dio, la Croce costituisce il vero strumento di salvezza per
l'intera umanità e la via esplicitamente proposta dal Signore a quanti vogliono
mettersi alla sua sequela (cfr Mc 16, 24). Lo ha ben compreso il Santo Frate del
Gargano, il quale, nella festa dell'Assunta del 1914, scriveva: "Per
arrivare a raggiungere l'ultimo nostro fine bisogna seguire il divin Capo, il
quale non per altra via vuol condurre l'anima eletta se non per quella da lui
battuta; per quella, dico, dell'abnegazione e della Croce" (Epistolario II,
p. 155).
3. "Io sono il Signore che agisce con misericordia" (Ger 9,
23). Padre Pio è stato generoso dispensatore della misericordia divina,
rendendosi a tutti disponibile attraverso l'accoglienza, la direzione spirituale,
e specialmente l'amministrazione del sacramento della Penitenza. Anche io ho
avuto il privilegio, durante i miei anni giovanili, di approfittare di questa
sua disponibilità verso i penitenti. Il ministero del confessionale, che
costituisce uno dei tratti distintivi del suo apostolato, attirava folle
innumerevoli di fedeli al Convento di San Giovanni Rotondo. Anche quando quel
singolare confessore trattava i pellegrini con apparente durezza, questi, presa
coscienza della gravità del peccato e sinceramente pentiti, quasi sempre
tornavano indietro per l'abbraccio pacificante del perdono sacramentale. Possa
il suo esempio animare i sacerdoti a compiere con gioia e assiduità questo
ministero, tanto importante anche oggi, come ho voluto ribadire nella Lettera ai
Sacerdoti in occasione del passato Giovedì Santo.
4. "Sei tu Signore, l'unico
mio bene". Così abbiamo cantato nel Salmo Responsoriale. Attraverso queste
parole il nuovo Santo ci invita a porre Dio al di sopra di tutto, a considerarlo
come il solo e sommo nostro bene. In effetti, la ragione ultima dell'efficacia
apostolica di Padre Pio, la radice profonda di tanta fecondità spirituale si
trova in quella intima e costante unione con Dio di cui erano eloquenti
testimonianze le lunghe ore trascorse in preghiera e in confessionale. Amava
ripetere: "Sono un povero frate che prega", convinto che "la
preghiera è la migliore arma che abbiamo, una chiave che apre il Cuore di Dio".
Questa fondamentale caratteristica della sua spiritualità continua nei "Gruppi
di Preghiera" da lui fondati, che offrono alla Chiesa e alla società il
formidabile contributo di una orazione incessante e fiduciosa. Alla preghiera
Padre Pio univa poi un'intensa attività caritativa di cui è straordinaria
espressione la "Casa Sollievo della Sofferenza". Preghiera e carità,
ecco una sintesi quanto mai concreta dell'insegnamento di Padre Pio, che quest'oggi
viene a tutti riproposto.
5. "Ti benedico, Padre, Signore del cielo e della
terra perché... queste cose... le hai rivelate ai piccoli" (Mt 11, 25).
Quanto appropriate appaiono queste parole di Gesù, quando le si pensa riferite
a te, umile ed amato Padre Pio. Insegna anche a noi, ti preghiamo, l'umiltà del
cuore, per essere annoverati tra i piccoli del Vangelo, ai quali il Padre ha
promesso di rivelare i misteri del suo Regno. Aiutaci a pregare senza mai
stancarci, certi che Iddio conosce ciò di cui abbiamo bisogno, prima ancora che
lo domandiamo. Ottienici uno sguardo di fede capace di riconoscere prontamente
nei poveri e nei sofferenti il volto stesso di Gesù. Sostienici nell'ora del
combattimento e della prova e, se cadiamo, fa che sperimentiamo la gioia del
sacramento del Perdono. Trasmettici la tua tenera devozione verso Maria, Madre
di Gesù e nostra. Accompagnaci nel pellegrinaggio terreno verso la Patria
beata, dove speriamo di giungere anche noi per contemplare in eterno la Gloria
del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!